“Segua il dito, se va giù non va su, se va su non va giù”

Castiglion Fibocchi, 28 gennaio 2023

Ho mostrato questa mia fotografia a un giornalista specializzato (Sauro “Dino” Novelli) ed è venuta fuori questa breve, ma significativa intervista.  

SN: sembra un film con Monica Vitti. Dov’è?

FV: al carnevale di Castiglion Fibocchi. Penso che rappresenti la realtà e che la realtà sia finzione

SN: sembra costruito, sì, una scenografia. Non so se sia il quadro con la maschera, i tre contrapposti che sembrano recitare due scene diverse nello stesso spettacolo, e quelle ruote e (boh?) un cassettone?

FV: in realtà è un bancale appoggiato al muro, decorato, ma anche a me sembra un cassettone. È una fotografia complessa, le persone non sono più in grado o non hanno più voglia di leggere fotografie complesse.

SN: lui a sinistra sembra propio recitare, poi col tappeto bianco da sposo che è stato piantato sull’altare.

FV: torna tutto.

SN: lei è la madre dello sposo che ha mandato lo scagnozzo col cappello a rapire la sposa.

FV: sposa che poi s’innamora dello scagnozzo e si toglie la maschera che ha nel quadro.

SN: e sotto che c’é?

FV: almeno la verità.


“La città del Pitale”

Empoli, 29 novembre 2023

Nella città del Pitale puoi venire ad urinare, come un cane, alzate la gamba, una spruzzata veloce e via. La spruzzata poi però vi ritorna, non si sa in quale modo, ma vi ritorna. Continuate a venire nella città del Pitale, ma non vi lamentate se poi puzzerete di piscio per sempre.


“Appena vedi il mare devi correre all’indietro” (cit.)

Marina di Bibbona, 8 ottobre 2023
Marina di Bibbona, 01 ottobre 2023

Ancora appunti di mare con carboncino, 14,5×17.

Mi ritrovo sempre nei piccoli formati, quasi mai in quelli grandi, mai in quelli grandissimi. I piccoli formato sono amplificazione dell’essere, ti costringono ad avvicinarti per veder più maestoso.


“L’ingranaggio meccanico”

Piazza dell’orologio meccanico, Praga, 3 agosto 2023

Una brevissima riflessione sulla fotografia moderna

Per chi come me si è formato sulla fotografia del ‘900 è molto difficile approcciare quella moderna. Moderna non negli autori, ma in ciò che vediamo, in ciò che è cambiato a livello estetico. Metto il mio occhio nel mirino e quello che vedo è un esercito di persone chine sui telefoni, spesso con accanto meraviglie, ignorate o immortalate con l’illusione che l’immagine che si porteranno a casa ha più valore di un ricordo riposto nella loro memoria. L’abbigliamento è sempre più difforme, deforme, anti-estetico, zaini colorati, tecnologici e magliette “de puta madre”. Ecco, personalmente, non riesco a dialogare con questo squallido livello estetico. Le scene che percepisco sono sempre minori e sempre più difficili da fermare, a volte ci riesco, ma non sempre. Tutto ciò diventa battaglia (personale, ci mancherebbe), una battaglia buona, difficile da vincere, nella quale spesso ti senti sconfitto.


“Forme sul mare con troppo maestrale

dietro un’altra ricetta del dottore

con la mia matita preferita che ha in cima un teschio” 

Marina di Bibbona, 28 maggio 2023.